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Resistenza a gelate tardive


La gelata tardiva è una problematica che affligge tutte quelle colture che, entro il periodo di marzo/aprile hanno già raggiunto il risveglio vegetativo. I parametri che influenzano l'entità del danno, oltre alla temperatura, sono la quantità di ore sotto zero, l'umidità dell'aria e del terreno e lo stato di salute della pianta. Le piante hanno però dei sistemi di difesa naturali dalle gelate e cercare di potenziare questi, permette di evitare il danno alla produzione o ridurne l'entità.


  1. Il freddo causa una lesione nel tessuto vegetale che si propaga poi con varie ossidazioni nelle cellule che comportano il fenomeno dell'imbrunimento. Gli antiossidanti sono infatti il sistema di difesa naturale specifico per queste condizioni. Tra i vari antiossidanti interni alla pianta ricordiamo la vitamina C e l'enzima Rame/Zinco-Superossido Dismutasi (o abbreviato: Cu/Zn-SOD). Quest'ultimo ha bisogno di un apporto costante di rame e zinco in forma nutriente e solubile in acqua per funzionare e bloccare le ossidazioni legate all'imbrunimento. MINUS Rame e MINUS Zinco hanno infatti dei veicolanti di origine vegetale che aiutano la pianta ad assorbire questi metalli e portarli facilmente dove sono necessari. Questo sistema va utilizzato durante tutto l'anno, in modo da permettere alla pianta di costruire un suo sistema di controllo degli stress ossidativi;

  2. Esiste inoltre un sistema di difesa attivo dai danni dovuti al freddo. Varie specie vegetali che si sono evolute in ambienti con temperature molto rigide (come nel Nord Europa) hanno sviluppato dei processi di sintesi di alcune sostanze organiche che rendono i tessuti più resistenti ai danni da freddo diretti. ICE TIME contiene questo mix di sostanze e, dato nelle ore precedenti la gelata, permette alla pianta di migliorare la propria resistenza alle basse temperature. A tutti gli effetti, la pianta "sente meno freddo".


L'uso di questi sistemi, insieme ad altre pratiche agricole che aiutano a diminuire l'azione del freddo (vedi ventole, candele, antibrina, ecc.), permettono non solo di ridurre il danno da freddo e quindi diminuire la probabilità di cali di produzione, ma danno anche alla pianta la capacità di riprendere più velocemente la crescita vegetativa.

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